TC CONE BEAM

Tc Cone Beam a Roma

MENO RADIAZIONI.
PIÙ TUTELA PER IL PAZIENTE.

Radmedica utilizza, nella propria struttura di Roma, macchinari innovativi come il NewTom VGi evo e il Morita 3D Accuitomo 170 con posizione di scatto seduta, che garantisce maggiore comfort per il paziente ed immagini ad alta definizione.

Il nuovoTC Cone Beam NewTom VGi evo permette di ottenere una scansione a 360°, un’immagine per ogni grado, a differenza di altri sistemi TC che si fermano a 270 o 300°. Un maggior numero di immagini significa una nitidezza superiore ed una riduzione notevole del numero di artefatti.

La posizione di acquisizione, non più supina ma seduta, ed il ridotto tempo di esecuzione (meno di 4” di esposizione e tra 18 e 24 secondi per il completamento) permettono un maggiore comfort durante l’esecuzione dell’esame, soprattutto per i pazienti claustrofobici.

La bassa dose di radiazioni del TC Cone Beam contribuisce a giustificare l’esecuzione di questa indagine, unitamente al rilevante patrimonio di informazioni acquisite, utile per il conseguimento di una miglior programmazione e, quindi, precisione degli atti chirurgici, anche ai fini medico legali.

Per gli stessi motivi, cui va aggiunta la complessità dell’esecuzione e della pianificazione dell’indagine, è necessario eseguire l’esame presso una struttura specialistica di radiologia odontoiatrica digitale che, con il referto finale, ne completi il valore diagnostico.

UN ESAME RAPIDO E SICURO

 

Il Tomografo Digitale Cone Beam è un’apparecchiatura dedicata esclusivamente allo studio multidimensionale delle strutture del distretto odonto-maxillo-facciale. Appartiene alla categoria delle Low Dose Cone Beam CT (CBCT), ovvero delle TC a bassa dose con fascio conico, nell’ambito della quale ha rappresentato per anni la prima ed unica realizzazione di impiego clinico, diffusasi in tutto il mondo dall’Italia dove è stata brevettata.

Il Cone Beam acquisisce i dati di tutto il volume di interesse con un’unica rotazione del sistema tubo radiogeno-detettore e con il paziente fermo (di qui il termine tomografia volumetrica), mentre nelle apparecchiature convenzionali l’acquisizione avviene con rotazioni multiple successive e con il contemporaneo spostamento longitudinale del paziente.

DUE LE PRINCIPALI PECULIARITÀ DEL CONE BEAM

  • La dose estremamente bassa di radiazioni erogate, paragonabile a quella ricevuta in seguito a 2-7 ortopantomografie o all’esposizione da 3 a 6 giorni alla radiazione di fondo (BERT Background Equivalent Radiation Time), cui tutta la popolazione è di costante sottoposta, ovvero da un decimo ad un ventesimo di quella ricevuta per un Dentascan con TC tradizionale eseguito con 100mA.
  • Il software proprietario, a differenza dei comuni software Dentascan, consente di trattare i dati operando attivamente su tutto il volume acquisito. In tal modo il volume può essere sezionato secondo tutti i piani e, particolare fondamentale, inclinato a piacere, consentendo ricostruzioni secondo il piano anatomico ottimale per ciascuna delle strutture di interesse, che sono di solito orientate diversamente tra loro. Ciò si rivela cruciale nella correzione delle inevitabili imprecisioni di posizionamento del paziente prima dell’esame, negli studi preimplantari, specie quando le direzioni di impianto variano da sito a sito. Stessa peculiarità si riscontra nello studio della morfologia della posizione e dei rapporti con il canale mandibolare degli ottavi inferiori inclusi.
  • PERCHÉ SCEGLIERE TC CONE BEAM

    Nel complesso questa apparecchiatura dedicata consente, con una dose di radiazioni bassa e, pertanto, accettabile anche per le indagini su pazienti in giovane età, uno studio ottimale, con una documentazione iconografica di agile consultazione e comprensione:

    • dello scenario implantare
    • delle turbe della dentizione (ove ve ne sia la necessità clinica) e degli ottavi malposti e/o ritenuti
    • delle flogosi preiodontali circoscritte o diffuse
    • delle lesioni cistiche e similcistiche
    • delle displasie osteo-fibro-cementizie e delle formazioni addensanti in genere delle ATM
    • dei seni paranasali, anche in previsione di interventi di rialzo del pavimento del seno mascellare

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    Dir. Sanitario: Dott. Orlando Di Donato
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    DUE LE PRINCIPALI PECULIARITÀ DEL CONE BEAM

    1. La dose estremamente bassa di radiazioni erogate, paragonabile a quella ricevuta in seguito a 2-7 ortopantomografie o all’esposizione da 3 a 6 giorni alla radiazione di fondo (BERT Background Equivalent Radiation Time), cui tutta la popolazione è di costante sottoposta, ovvero da un decimo ad un ventesimo di quella ricevuta per un Dentascan con TC tradizionale eseguito con 100mA.
    2. Il software proprietario, a differenza dei comuni software Dentascan, consente di trattare i dati operando attivamente su tutto il volume acquisito. In tal modo il volume può essere sezionato secondo tutti i piani e, particolare fondamentale, inclinato a piacere, consentendo ricostruzioni secondo il piano anatomico ottimale per ciascuna delle strutture di interesse, che sono di solito orientate diversamente tra loro. Ciò si rivela cruciale nella correzione delle inevitabili imprecisioni di posizionamento del paziente prima dell’esame, negli studi preimplantari, specie quando le direzioni di impianto variano da sito a sito. Stessa peculiarità si riscontra nello studio della morfologia della posizione e dei rapporti con il canale mandibolare degli ottavi inferiori inclusi.

    PERCHÉ SCEGLIERE TC CONE BEAM

    Nel complesso questa apparecchiatura dedicata consente, con una dose di radiazioni bassa e, pertanto, accettabile anche per le indagini su pazienti in giovane età, uno studio ottimale, con una documentazione iconografica di agile consultazione e comprensione:

    • dello scenario implantare
    • delle turbe della dentizione (ove ve ne sia la necessità clinica) e degli ottavi malposti e/o ritenuti
    • delle flogosi preiodontali circoscritte o diffuse
    • delle lesioni cistiche e similcistiche
    • delle displasie osteo-fibro-cementizie e delle formazioni addensanti in genere delle ATM
    • dei seni paranasali, anche in previsione di interventi di rialzo del pavimento del seno mascellare